No. Pur essendo vero che il latte e tutti i suoi derivati sono ricchi di calcio è altrettanto vero che il calcio lo troviamo in molti altri alimenti, non ultima l’acqua. Ad esempio un litro di acqua Ferrarelle contiene 380 mg di calcio, quanto 50 grammi di formaggio come la fontina o il Taleggio. Ferrarelle, Lete e Sangemini sono le acque più ricche di calcio.
Dipende sempre dal tipo, dalla quantità e dal momento in cui li consumiamo. Se consumiamo zuccheri semplici più facilmente daranno un brusco rialzo della glicemia a cui l’organismo risponderà con una scarica di insulina, che in un sedentario potrà favorire un deposito di grasso. I cereali integrali, soprattutto nella prima parte del giorno nelle giuste quantità sono invece indispensabili. Dolci, biscotti, gelati, crackers ed anche la frutta dopo cena, più facilmente verranno trasformati in grasso.
Non è strano che ci siano persone intolleranti al lattosio ma è strano che ci siano persone che lo tollerano. Il lattosio è lo zucchero presente nel latte ed il latte è l’alimento del bambino e non dovrebbe mai essere nell’apparato digerente dell’adulto. Nessun animale adulto prende i latte. Per digerire il latte l’intestino produce la lattasi che separa il glucosio dal galattosio, le due molecole che costituiscono il lattosio. Normalmente la lattasi viene prodotto solo nei primi anni di vita e solo se noi continuiamo a bere il latte anche da adulti la sua produzione viene mantenuta nel tempo.
Sì tranquillamente. Un tempo le uova erano temute perché si pensava che, essendo ricche di colesterolo, lo potessero far aumentare nel sangue. In realtà si è osservato che il colesterolo viene prodotto dal fegato per il 90% soprattutto a partire da cibi ricchi di grassi animali come burro, formaggi, salumi, ecc. Il consumo anche di un uovo al giorno oggi è consentito.
Assolutamente no. Da più di 50 anni sappiamo che i carboidrati fanno ingrassare e le proteine fanno dimagrire, ma è altrettanto vero che le diete troppo povere di carboidrati danno risultati eclatanti sul breve periodo ma non stabilizzano la perdita di peso nel tempo. Esistono decine e decine di varianti di diete ipoglucidiche e iperproteiche che hanno consentito lauti guadagni a che le proponeva ma tutte fallimentari sul lungo periodo.
Assolutamente no. In gravidanza la donna non deve mangiare per due ma due volte meglio. L’aumento del fabbisogno energetico in gravidanza è di appena 200 calorie al giorno. La donna attinge alle riserve di grasso disposte a livello gluteo-femorale solo durante la gravidanza e l’allattamento. In sostanza, allattare a lungo fa dimagrire le cosce.
Che gli spinaci siano ricchi di ferro è vero, però è altrettanto vero che si trova in una forma chimica che lo rende difficilmente assorbibile. Il ferro della carne invece si trova “incapsulato” in una molecola – gruppo eme, che ne consente un maggior assorbimento lungo tutto l’apparato digerente. Il ferro è assorbito bene dalla carne, dal pesce, dalle uova, benino dai legumi e poco dai cibi di origine vegetale.
Sì perché consente di veicolare il calore in tempi rapidi. Come concetto generale vale che più la cottura è breve e tanto più consente di mantenere i principi nutritivi inalterati.
Donne in menopausa ed anziani sono i soggetti più colpiti dalla carenza di vitamina D ma durante l’inverno è un problema che può riguardare anche i soggetti giovani. La vitamina D, infatti, viene prodotta dall’organismo in seguito all’esposizione al sole, grazie all’azione dei suoi raggi ultravioletti che trasformano, a livello cutaneo, il colesterolo in colecalciferolo – che altro non è che la vitamina D. Per un’adeguata produzione di vitamina D dovremmo esporci al sole per almeno 30 minuti al giorno non solo al volto o alle mani ma deve comprendere anche le braccia o le gambe. Oggi è sempre più diffuso l’uso di creme solari ad alta protezione che impediscono al sole di svolgere la sua fondamentale ed indispensabile azione
I radicali liberi sono dei “prodotti di rifiuto” della respirazione prodotti quotidianamente in quantità modeste e facilmente smaltibili dall’organismo.
In certe situazioni, ad esempio quando si fuma, con un’alimentazione sbagliata, vivendo in ambiente inquinato, oppure se ci si espone a lungo all’azione dei raggi solari oppure con esercizi fisici eccessivamente intensi o prolungati vengono prodotti in quantità eccessive tali da configurare uno “stress ossidativo”. Oggi i radicali liberi sono ritenuti i principali responsabili di malattie croniche quali: i tumori, l’aterosclerosi, l’Alzheimer, ecc. ed anche dell’invecchiamento.
È verissimo. Tutti la frutta con una spiccata colorazione rossa, blu, violacea come mirtilli, lamponi, fragole, uva, prugne, ecc. contengono alte concentrazioni di polifenoli antiossidanti che proteggono l’organismo bloccando l’azione dei radicali liberi.
È verissimo. Un vecchio lavoro scientifico, di quasi 40 anni fa, di due ricercatori americani Doll e Peto, aveva stimato che se nessuno fumasse il numero dei tumori si ridurrebbe del 30% e che l’alimentazione eccessiva e/o carente di vitamine, fibre e polifenoli è responsabile del 35 % dei tumori. Dunque a questi due soli fattori possiamo imputare il 65 % dei tumori. Il rimanente 35 % è imputabile a inquinamento, virus, alcol radiazioni, farmaci, professione e additivi.